Since 1994, the museum has published its own scientific journal, Studies and Research, as well as a number of monographs and articles of a naturalistic or archaeological nature.
The Editorial Board annually evaluates the publication of contributions of high scientific value. Unpublished works concerning topics within the field of natural sciences and archaeology are considered for publication, with preference given to those concerning the Veneto region and in particular the Vicenza area; a maximum of 2 articles per Author/Co-Author can be published.
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2022
Battiston R; Fontana P; Vicariotto M
Primi dati sulla presenza di Shelfordella lateralis nell’Italia continentale Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 43-47, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: citizen-science, cockroach, distribution, identification keys, invasive alien species, monitoring, Turkestan
@article{nokey,
title = {Primi dati sulla presenza di Shelfordella lateralis nell’Italia continentale},
author = {Roberto Battiston and Paolo Fontana and Marco Vicariotto},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Battiston-R-Fontana-P-Vicariotto-M-2022-Primi-dati-sulla-presenza-di-Shelfordella-lateralis-nellItalia-continentale.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {43-47},
abstract = {RIASSUNTO
Vengono qui presentati i primi dati di presenza di Shelfordella lateralis per l’Italia continentale in Veneto, Lombardia e Lazio, dopo la prima storica segnalazione sarda del 2007. L’osservazione diretta e continua di una popolazione prolifica in un’area industriale di Vicenza (Veneto), probabilmente presente in imballaggi di articoli sportivi confezionati in Romania, unita al vaglio di numerose nuove osservazioni registrate dalla citizen-science (sulla piattaforma iNaturalist), ha permesso di ridisegnare la presenza di questa specie non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa. Numerose segnalazioni sono infatti apparse negli ultimi anni in diversi Paesi europei: dopo le già note Cipro e Spagna, è stata registrata anche in Romania, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Francia e Portogallo. Queste nuove segnalazioni vengono qui discusse in uno scenario di rapida espansione di questa specie, dovuta a cause antropiche ma ancora poco comprese su scala globale. Questa specie viaggia infatti in imballaggi di merci di vario tipo dove trova riparo, ma è anche ampiamente allevata e venduta come cibo vivo per animali esotici. L’ecologia adattativa ed elusiva di questa blatta sembra trovare ora in Europa condizioni di permanenza particolarmente favorevoli. Infine, vengono fornite le chiavi per l’identificazione dei generi europei di Blattidae, per facilitare il futuro monitoraggio di questi scarafaggi sinantropici.
First records on the presence of Shelfordella lateralis (Walker, 1868) (Blattodea: Blattidae) in continental Italy and possible scenarios for its future expansion in Europe
ABSTRACT
The first occurrence records of Shelfordella lateralis for continental Italy in Veneto, Lombardy and Latium, after the historical Sardinian report in 2007, are presented here. The direct and continuous observation of a prolific population in an industrial area in Vicenza (Veneto), probably originated from packed sport goods coming from Romania, combined with the screening of numerous new observations recorded by citizen science (iNaturalist), allowed to redraw the presence of this species not only in Italy but also in the rest of Europe. Many reports have in fact appeared in recent years in several European countries: after the already known data from Cyprus and Spain, it has been recorded also in Romania, Czech Republic, Luxembourg, France and Portugal. These new occurrence records are discussed here in a scenario of a rapid expansion of this species, due to anthropogenic causes but still not well known on a global scale. Indeed, this species travels in packages of various kinds of goods where it finds shelter, but it is also widely bred and sold as live food for many exotic pets. The adaptive and elusive ecology of this species seems to find now in Europe particularly favorable conditions of permanence. Finally, keys for the identification of the European genera of Blattidae are provided to facilitate future monitoring and expansion of these synanthropic cockroaches.
},
keywords = {citizen-science, cockroach, distribution, identification keys, invasive alien species, monitoring, Turkestan},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Vengono qui presentati i primi dati di presenza di Shelfordella lateralis per l’Italia continentale in Veneto, Lombardia e Lazio, dopo la prima storica segnalazione sarda del 2007. L’osservazione diretta e continua di una popolazione prolifica in un’area industriale di Vicenza (Veneto), probabilmente presente in imballaggi di articoli sportivi confezionati in Romania, unita al vaglio di numerose nuove osservazioni registrate dalla citizen-science (sulla piattaforma iNaturalist), ha permesso di ridisegnare la presenza di questa specie non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa. Numerose segnalazioni sono infatti apparse negli ultimi anni in diversi Paesi europei: dopo le già note Cipro e Spagna, è stata registrata anche in Romania, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Francia e Portogallo. Queste nuove segnalazioni vengono qui discusse in uno scenario di rapida espansione di questa specie, dovuta a cause antropiche ma ancora poco comprese su scala globale. Questa specie viaggia infatti in imballaggi di merci di vario tipo dove trova riparo, ma è anche ampiamente allevata e venduta come cibo vivo per animali esotici. L’ecologia adattativa ed elusiva di questa blatta sembra trovare ora in Europa condizioni di permanenza particolarmente favorevoli. Infine, vengono fornite le chiavi per l’identificazione dei generi europei di Blattidae, per facilitare il futuro monitoraggio di questi scarafaggi sinantropici.
First records on the presence of Shelfordella lateralis (Walker, 1868) (Blattodea: Blattidae) in continental Italy and possible scenarios for its future expansion in Europe
ABSTRACT
The first occurrence records of Shelfordella lateralis for continental Italy in Veneto, Lombardy and Latium, after the historical Sardinian report in 2007, are presented here. The direct and continuous observation of a prolific population in an industrial area in Vicenza (Veneto), probably originated from packed sport goods coming from Romania, combined with the screening of numerous new observations recorded by citizen science (iNaturalist), allowed to redraw the presence of this species not only in Italy but also in the rest of Europe. Many reports have in fact appeared in recent years in several European countries: after the already known data from Cyprus and Spain, it has been recorded also in Romania, Czech Republic, Luxembourg, France and Portugal. These new occurrence records are discussed here in a scenario of a rapid expansion of this species, due to anthropogenic causes but still not well known on a global scale. Indeed, this species travels in packages of various kinds of goods where it finds shelter, but it is also widely bred and sold as live food for many exotic pets. The adaptive and elusive ecology of this species seems to find now in Europe particularly favorable conditions of permanence. Finally, keys for the identification of the European genera of Blattidae are provided to facilitate future monitoring and expansion of these synanthropic cockroaches.
Beschin C; Dominici S
La fauna eocenica di San Giovanni Ilarione (Verona) nelle corrispondenze di Giovanni e Vittorio Meneguzzo Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 9-18, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: Eocene, Giovanni Meneguzzo, Museo Civico “G. Zannato”, San Giovanni Ilarione, Vittorio Meneguzzo
@article{nokey,
title = {La fauna eocenica di San Giovanni Ilarione (Verona) nelle corrispondenze di Giovanni e Vittorio Meneguzzo},
author = {Claudio Beschin and Stefano Dominici},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Beschin-C-Dominici-S-2022-La-fauna-eocenica-di-San-Giovanni-Ilarione-Verona-nelle-corrispondenze-di-Giovanni-e-Vittorio-Meneguzzo.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {9-18},
abstract = {RIASSUNTO
Vengono presentati la scoperta e le prime fasi di ricerca della fauna eocenica di San Giovanni Ilarione (Verona, Italia nordorientale) da parte delle guide geologiche Giovanni Meneguzzo (1831-1912) e Vittorio Meneguzzo (1859-1942), di Montecchio Maggiore (Vicenza). La documentazione inedita, originale o in copia, della seconda metà dell’Ottocento e del primo Novecento, si conserva in larga parte al Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore e, secondariamente anche presso altre istituzioni. L’analisi offre uno spaccato delle interazioni entro la comunità accademica europea interessata allo studio sistematico dei fossili marini di questa particolare località e unità stratigrafica, utili a delineare una fase della storia geologica del pianeta e il divenire della moderna biodiversità marina. I fossili di San Giovanni Ilarione andarono ad arricchire i principali musei d’Italia e d’Europa, istituzioni che oggi custodiscono un patrimonio paleontologico unico in quanto non più disponibile come al tempo in cui furono attivi Meneguzzo padre e figlio.
Eocene fauna of San Giovanni Ilarione (Verona, North-Eastern Italy) in the words of Giovanni and Vittorio Meneguzzo.
ABSTRACT
The discovery and first phases of research carried out on the Eocene fauna of San Giovanni Ilarione (Verona, north-eastern Italy) by the geological guides Giovanni Meneguzzo (1831-1912) and his son Vittorio Meneguzzo (1859 - 1942), from Montecchio Maggiore (Vicenza), are presented. The previously unpublished documentation, original or in copy, from the second half of the nineteenth and early twentieth centuries, is largely kept in the “G. Zannato” Museum of Montecchio Maggiore and secondly also at other institutions. The analysis offers a glimpse of the interactions within the European academic community, interested in the systematics of the marine fossils collected at this particular locality and stratigraphic unit, which they understood as a means to reconstruct a particular phase in the geological history of the planet and the coming of modern marine biodiversity. The San Giovanni Ilarione fossils went to enrich the most important museums of Italy and Europe, institutions that today keep a unique paleontological heritage, given that the locality has no longer been exploitable for its fossils after the period of activity of the Menuguzzos, father and son.
},
keywords = {Eocene, Giovanni Meneguzzo, Museo Civico “G. Zannato”, San Giovanni Ilarione, Vittorio Meneguzzo},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Vengono presentati la scoperta e le prime fasi di ricerca della fauna eocenica di San Giovanni Ilarione (Verona, Italia nordorientale) da parte delle guide geologiche Giovanni Meneguzzo (1831-1912) e Vittorio Meneguzzo (1859-1942), di Montecchio Maggiore (Vicenza). La documentazione inedita, originale o in copia, della seconda metà dell’Ottocento e del primo Novecento, si conserva in larga parte al Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore e, secondariamente anche presso altre istituzioni. L’analisi offre uno spaccato delle interazioni entro la comunità accademica europea interessata allo studio sistematico dei fossili marini di questa particolare località e unità stratigrafica, utili a delineare una fase della storia geologica del pianeta e il divenire della moderna biodiversità marina. I fossili di San Giovanni Ilarione andarono ad arricchire i principali musei d’Italia e d’Europa, istituzioni che oggi custodiscono un patrimonio paleontologico unico in quanto non più disponibile come al tempo in cui furono attivi Meneguzzo padre e figlio.
Eocene fauna of San Giovanni Ilarione (Verona, North-Eastern Italy) in the words of Giovanni and Vittorio Meneguzzo.
ABSTRACT
The discovery and first phases of research carried out on the Eocene fauna of San Giovanni Ilarione (Verona, north-eastern Italy) by the geological guides Giovanni Meneguzzo (1831-1912) and his son Vittorio Meneguzzo (1859 - 1942), from Montecchio Maggiore (Vicenza), are presented. The previously unpublished documentation, original or in copy, from the second half of the nineteenth and early twentieth centuries, is largely kept in the “G. Zannato” Museum of Montecchio Maggiore and secondly also at other institutions. The analysis offers a glimpse of the interactions within the European academic community, interested in the systematics of the marine fossils collected at this particular locality and stratigraphic unit, which they understood as a means to reconstruct a particular phase in the geological history of the planet and the coming of modern marine biodiversity. The San Giovanni Ilarione fossils went to enrich the most important museums of Italy and Europe, institutions that today keep a unique paleontological heritage, given that the locality has no longer been exploitable for its fossils after the period of activity of the Menuguzzos, father and son.
Beschin C; Angeli A D
Stimdromia conternoi n sp, (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) dell’Eocene di Nanto (Monti Berici, Vicenza, Italia nordorientale) Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 5-8, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: Crustacea, Decapoda, Dromiidae, Eocene, NE Italy, Taxonomy
@article{nokey,
title = {Stimdromia conternoi n sp, (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) dell’Eocene di Nanto (Monti Berici, Vicenza, Italia nordorientale)},
author = {Claudio Beschin and Antonio De Angeli},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Beschin-C-De-Angeli-A-2022-Stimdromia-conternoi-n-sp-Decapoda-Brachyura-Dromiidae-dellEocene-di-Nanto-Monti-Berici-Vicenza-Italia-nordorientale.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {5-8},
abstract = {RIASSUNTO
Viene descritto Stimdromia conternoi n. sp., (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) dell’Eocene di Nanto (Monti Berici, Vicenza, Italia nordorientale). La specie è caratterizzata da carapace subpentagonale, più lungo che largo, fronte trilobata con denti frontali laterali prominenti e margini anterolaterali con due spine. Tali caratteri non sono presenti nelle specie note del territorio veneto e quindi è stata confrontata con alcune specie viventi del genere Stimdromia MacLay, 1993. Stimdromia conternoi n. sp. rappresenta un nuovo crostaceo eocenico per il territorio veneto e la prima segnalazione fossile attribuita a questo genere.
Stimdromia conternoi n. sp. (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) from the Eocene of Nanto (Berici Mounths, Vicenza, NE Italy).
ABSTRACT
Stimdromia conternoi n. sp., (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) a new sponge crab from the Eocene of Nanto (Berici Mountains, Vicenza, northeastern Italy). The species is characterized by the subpentagonal carapace, longer than wide, trilobate front, with prominent lateral frontal teeth and anterolateral margins with two spines. Such characters are not already present in the known species of the Veneto territory and therefore has been compared with some living species of the genus Stimdromia McLay, 1993. Stimdromia conternoi n. sp. represents a new eocenic crab for the Venetian territory and the first fossil record attributed to this genus.
},
keywords = {Crustacea, Decapoda, Dromiidae, Eocene, NE Italy, Taxonomy},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Viene descritto Stimdromia conternoi n. sp., (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) dell’Eocene di Nanto (Monti Berici, Vicenza, Italia nordorientale). La specie è caratterizzata da carapace subpentagonale, più lungo che largo, fronte trilobata con denti frontali laterali prominenti e margini anterolaterali con due spine. Tali caratteri non sono presenti nelle specie note del territorio veneto e quindi è stata confrontata con alcune specie viventi del genere Stimdromia MacLay, 1993. Stimdromia conternoi n. sp. rappresenta un nuovo crostaceo eocenico per il territorio veneto e la prima segnalazione fossile attribuita a questo genere.
Stimdromia conternoi n. sp. (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) from the Eocene of Nanto (Berici Mounths, Vicenza, NE Italy).
ABSTRACT
Stimdromia conternoi n. sp., (Decapoda, Brachyura, Dromiidae) a new sponge crab from the Eocene of Nanto (Berici Mountains, Vicenza, northeastern Italy). The species is characterized by the subpentagonal carapace, longer than wide, trilobate front, with prominent lateral frontal teeth and anterolateral margins with two spines. Such characters are not already present in the known species of the Veneto territory and therefore has been compared with some living species of the genus Stimdromia McLay, 1993. Stimdromia conternoi n. sp. represents a new eocenic crab for the Venetian territory and the first fossil record attributed to this genus.
Boscardin M
Presenza di ambra a Contrada Toccoli di Roana, Altopiano dei Sette Comuni e in altre località del Vicentino Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 55-56, 2022, ISSN: 1127-3100.
@article{nokey,
title = {Presenza di ambra a Contrada Toccoli di Roana, Altopiano dei Sette Comuni e in altre località del Vicentino},
author = {Matto Boscardin},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Boscardin-M-2022-Presenza-di-ambra-a-Contrada-Toccoli-di-Roana-Altopiano-dei-Sette-Comuni-e-in-altre-localita-del-Vicentino.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {55-56},
keywords = {},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Maso S D
Monte Corno, Giardino Alpino “Dario Broglio”, rara flora dei monti dell’Altopiano dei Sette Comuni Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 57-59, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags:
@article{nokey,
title = {Monte Corno, Giardino Alpino “Dario Broglio”, rara flora dei monti dell’Altopiano dei Sette Comuni},
author = {Samuela Dal Maso},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Dal-Maso-S-2022-Lusiana-Monte-Corno-Giardino-Alpino-Dario-Broglio-rara-flora-dei-monti-dellAltopiano-dei-Sette-Comuni.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {57-59},
abstract = {RIASSUNTO
Nel presente articolo si dà notizia di alcune specie inserite nella Lista Rossa della regione Veneto presenti nel Giardino Botanico Alpino “Dario Broglio”- Conco Lusiana.
Abstract
In this contribution some updates on some species in the red-list of the Veneto region present in the “Dario Broglio” Alpine Botanical Garden are given.},
keywords = {},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Nel presente articolo si dà notizia di alcune specie inserite nella Lista Rossa della regione Veneto presenti nel Giardino Botanico Alpino “Dario Broglio”- Conco Lusiana.
Abstract
In this contribution some updates on some species in the red-list of the Veneto region present in the “Dario Broglio” Alpine Botanical Garden are given.
Dall’Olio G; Boscardin M
Giuseppe Marzari Pencati illustre geologo e botanico vicentino Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 25-33, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: Alimurgia Committee, Asiago, Botany, Famine, Geology, Iceland moss, Marzari Pencati;, mineralogy, Vicenza
@article{nokey,
title = {Giuseppe Marzari Pencati illustre geologo e botanico vicentino},
author = {Giuliano Dall’Olio and Matteo Boscardin},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/DallOlio-G-Boscardin-M-2022-Giuseppe-Marzari-Pencati-illustre-geologo-e-botanico-vicentino.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {25-33},
abstract = {RIASSUNTO
Viene illustrata la figura di Giuseppe Marzari Pencati, geologo, mineralogista, botanico vicentino dell’Ottocento. Vengono segnalati i suoi studi di mineralogia sui basalti e zirconi e di geologia sulle caratteristiche di alcune fasce del territorio vicentino e l’ideazione di uno nuovo strumento geodetico. Per la botanica viene riportato il lungo dibattito fra Marzari Pencati e la Commissione di Alimurgia di Vicenza sulla priorità dell’uso del Lichene Islandese come nutrimento per gli abitanti dell’altopiano di Asiago durante gli anni di carestia, rivendicata da Marzari, nonché sulla scelta del metodo per la sua purificazione.
Giuseppe Marzari pencati distinguished geologist and botanist from Vicenza
ABSTRACT
The figure of Giuseppe Marzari Pencati, a 19th-century Vicenza geologist, mineralogist and botanist is illustrated. His studies of mineralogy on basalts and zircons, of geology on the characteristics of some localities in the area of Vicenza and the conception of a new geodetic instrument are reported. With regard to botany, the long debate between Marzari-Pencati and the Vicenza Alimurgia Commission on the priority of using Icelandic lichen as food for the inhabitants of the Asiago plateau during famine years, claimed by Marzari, is reported, as well as the choice of method for its purification.},
keywords = {Alimurgia Committee, Asiago, Botany, Famine, Geology, Iceland moss, Marzari Pencati;, mineralogy, Vicenza},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Viene illustrata la figura di Giuseppe Marzari Pencati, geologo, mineralogista, botanico vicentino dell’Ottocento. Vengono segnalati i suoi studi di mineralogia sui basalti e zirconi e di geologia sulle caratteristiche di alcune fasce del territorio vicentino e l’ideazione di uno nuovo strumento geodetico. Per la botanica viene riportato il lungo dibattito fra Marzari Pencati e la Commissione di Alimurgia di Vicenza sulla priorità dell’uso del Lichene Islandese come nutrimento per gli abitanti dell’altopiano di Asiago durante gli anni di carestia, rivendicata da Marzari, nonché sulla scelta del metodo per la sua purificazione.
Giuseppe Marzari pencati distinguished geologist and botanist from Vicenza
ABSTRACT
The figure of Giuseppe Marzari Pencati, a 19th-century Vicenza geologist, mineralogist and botanist is illustrated. His studies of mineralogy on basalts and zircons, of geology on the characteristics of some localities in the area of Vicenza and the conception of a new geodetic instrument are reported. With regard to botany, the long debate between Marzari-Pencati and the Vicenza Alimurgia Commission on the priority of using Icelandic lichen as food for the inhabitants of the Asiago plateau during famine years, claimed by Marzari, is reported, as well as the choice of method for its purification.
Wiel-Marin F; Bruttomesso A
Lo skyphos attico a figure rosse di Trissino (VI) Storia di un vaso greco in terra straniera Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 49-54, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: Attic pottery, Fat-Boy, red-figure, trade, transport routes
@article{nokey,
title = {Lo skyphos attico a figure rosse di Trissino (VI) Storia di un vaso greco in terra straniera},
author = {Federica Wiel-Marin and Annachiara Bruttomesso},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Wiel-Marin-F-Bruttomesso-A-2022-Lo-skyphos-attico-a-figure-rosse-di-Trissino-VI-Storia-di-un-vaso-greco-in-terra-straniera.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {49-54},
abstract = {RIASSUNTO
Un piccolo frammento di skyphos attico a figure rosse, attribuibile al Gruppo del Ragazzo Grasso, rinvenuto a Trissino, permette di collegare il mondo greco a quello prealpino indagando le modalità di produzione e commercializzazione così come il suo possibile uso a Trissino.
ABSTRACT
A small fragment of an attic red-figure skyphos by the Fat-Boy Group, found at Trissino, allows us to connect the Greek world to the prealpine one, analyzing how it was produced, traded, and eventually used in Trissino.
},
keywords = {Attic pottery, Fat-Boy, red-figure, trade, transport routes},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Un piccolo frammento di skyphos attico a figure rosse, attribuibile al Gruppo del Ragazzo Grasso, rinvenuto a Trissino, permette di collegare il mondo greco a quello prealpino indagando le modalità di produzione e commercializzazione così come il suo possibile uso a Trissino.
ABSTRACT
A small fragment of an attic red-figure skyphos by the Fat-Boy Group, found at Trissino, allows us to connect the Greek world to the prealpine one, analyzing how it was produced, traded, and eventually used in Trissino.
Zampieri D
Modello strutturale della deformazione estensionale paleogenica nella ex-cava Main (Arzignano, Vicenza) Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 19-24, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: domino model, graben, Lessini Mountains, listric fault
@article{nokey,
title = {Modello strutturale della deformazione estensionale paleogenica nella ex-cava Main (Arzignano, Vicenza)},
author = {Dario Zampieri },
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Zampieri-D-2022-Modello-strutturale-della-deformazione-estensionale-paleogenica-nella-ex-cava-Main-Arzignano-Vicenza.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {19-24},
abstract = {Riassunto
Nei Monti Lessini orientali (vicentini), alla confluenza tra le valli del Chiampo e dell’Agno, sulle pendici meridionali del Monte Main negli anni Ottanta del secolo scorso era in attività una cava di “Marmi di Chiampo”, ben nota per i ricchissimi ritrovamenti paleontologici. L’eccezionale esposizione prodotta dallo scavo è circa parallela alla direzione di estensione del graben Alpone-Agno, un struttura paleogenica coeva col magmatismo mafico ed ultramafico del Veneto occidentale e del Trentino meridionale. Ciò ha messo in luce numerose faglie normali che hanno accomodato l’estensione. Tre banchi carbonatici intercalati a depositi vulcano-detritici stratificati mostrano una inclinazione verso est che aumenta progressivamente verso il basso, mentre le vulcano-areniti stratificate mostrano un rapido aumento di spessore da ovest verso est. La sezione a forma triangolare, ora in parte obliterata e non più accessibile, può essere interpretata come il riempimento del bacino formatosi sul blocco di tetto di una faglia listrica sinsedimentaria immergente verso ovest, oppure sul tetto di un blocco ettometrico basculato verso est secondo un modello di deformazione con stile a domino. A scala maggiore, lo stile a domino è osservabile anche nella deformazione del banco carbonatico intermedio. Questo stile deformativo spiega molto bene le brusche variazioni di spessore delle rocce vulcano-detritiche che sono state osservate in tutta l’area del graben.
Structural model of the Paleogene extensional deformation in the Main abandoned quarry (Arzignano, Vicenza)
Abstract
In the eastern Lessini Mountains (Vicenza) at the confluence of the Chiampo and Agno valleys on the southern slope of Monte Main, a “Chiampo marble” quarry was active in the 1980s, well known for its very rich paleontological finds. The exceptional exposure produced by the excavation, is approximately parallel to the extension direction of the Alpone-Agno graben, a Paleogene structure coeval with the mafic to ultramafic magmatism of the western Veneto and the southern Trentino. This allowed the observation of several normal faults which accommodated the extension. Three carbonate banks interlayered with stratified basaltic epiclastics show an eastern dip increasing downwards, while the thickness of the stratified epiclastics increases rapidly eastwards. The triangular-shaped section, presently partly obliterated and inaccessible, could be interpreted as the infilling of a basin developed on the hanging wall of a synsedimentary listric fault dipping west, or on the roof of a hectometric carbonate block eastward tilted in a domino model. At a larger scale the domino style is shown also by the intermediate carbonate bank. This deformation style explains well the rapid thickness variations of the epiclastics observed throughout the entire graben area.
},
keywords = {domino model, graben, Lessini Mountains, listric fault},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Nei Monti Lessini orientali (vicentini), alla confluenza tra le valli del Chiampo e dell’Agno, sulle pendici meridionali del Monte Main negli anni Ottanta del secolo scorso era in attività una cava di “Marmi di Chiampo”, ben nota per i ricchissimi ritrovamenti paleontologici. L’eccezionale esposizione prodotta dallo scavo è circa parallela alla direzione di estensione del graben Alpone-Agno, un struttura paleogenica coeva col magmatismo mafico ed ultramafico del Veneto occidentale e del Trentino meridionale. Ciò ha messo in luce numerose faglie normali che hanno accomodato l’estensione. Tre banchi carbonatici intercalati a depositi vulcano-detritici stratificati mostrano una inclinazione verso est che aumenta progressivamente verso il basso, mentre le vulcano-areniti stratificate mostrano un rapido aumento di spessore da ovest verso est. La sezione a forma triangolare, ora in parte obliterata e non più accessibile, può essere interpretata come il riempimento del bacino formatosi sul blocco di tetto di una faglia listrica sinsedimentaria immergente verso ovest, oppure sul tetto di un blocco ettometrico basculato verso est secondo un modello di deformazione con stile a domino. A scala maggiore, lo stile a domino è osservabile anche nella deformazione del banco carbonatico intermedio. Questo stile deformativo spiega molto bene le brusche variazioni di spessore delle rocce vulcano-detritiche che sono state osservate in tutta l’area del graben.
Structural model of the Paleogene extensional deformation in the Main abandoned quarry (Arzignano, Vicenza)
Abstract
In the eastern Lessini Mountains (Vicenza) at the confluence of the Chiampo and Agno valleys on the southern slope of Monte Main, a “Chiampo marble” quarry was active in the 1980s, well known for its very rich paleontological finds. The exceptional exposure produced by the excavation, is approximately parallel to the extension direction of the Alpone-Agno graben, a Paleogene structure coeval with the mafic to ultramafic magmatism of the western Veneto and the southern Trentino. This allowed the observation of several normal faults which accommodated the extension. Three carbonate banks interlayered with stratified basaltic epiclastics show an eastern dip increasing downwards, while the thickness of the stratified epiclastics increases rapidly eastwards. The triangular-shaped section, presently partly obliterated and inaccessible, could be interpreted as the infilling of a basin developed on the hanging wall of a synsedimentary listric fault dipping west, or on the roof of a hectometric carbonate block eastward tilted in a domino model. At a larger scale the domino style is shown also by the intermediate carbonate bank. This deformation style explains well the rapid thickness variations of the epiclastics observed throughout the entire graben area.
2021
Beschin C; Checchi A
In: Studi e Ricerche, vol. 28, pp. 5-11, 2021, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: Brachyura, Cava Main, Crustacea, Eocene, NE Italy, Raninidae
@article{nokey,
title = {DESCRIZIONE DI UN ESEMPLARE DI LOPHORANINA MAXIMA BESCHIN, BUSULINI, DE ANGELI, TESSIER, 2004 (CRUSTACEA, BRACHYURA) DELL’EOCENE DELLA VALLE DEL CHIAMPO (VICENZA, ITALIA NORDORIENTALE) PRESENTE NELLA COLLEZIONE CONTERNO},
author = {Claudio Beschin and Andrea Checchi },
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2022/08/01_Beschin_Checchi.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2021},
date = {2021-12-31},
urldate = {2021-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {28},
pages = {5-11},
abstract = {RIASSUNTO
Viene descritto ed illustrato un esemplare particolarmente ben conservato di Lophoranina maxima Beschin, Busulini, De Angeli, Tessier, 2004 proveniente dai livelli eocenici di “Cava Main” di Arzignano (Vicenza), raccolto dal collaboratore del Museo “G. Zannato” Terenzio Conterno.
ABSTRACT
A NEW SPECIMEN OF LOPHORANINA MAXIMA BESCHIN, BUSULINI, DE ANGELI, TESSIER, 2004 (CRUSTACEA, BRACHYURA) FROM THE EOCENE OF THE CHIAMPO VALLEY (VICENZA, NE ITALY) IS DESCRIBED FROM THE CONTERNO COLLECTION
A new, particularly well-preserved specimen of Lophoranina maxima Beschin, Busulini, De Angeli, Tessier, 2004 from the Eocene levels of “Cava Main” in Arzignano (Vicenza), collected by the Museum “G. Zannato” collaborator Terenzio Conterno, is described and illustrated.},
keywords = {Brachyura, Cava Main, Crustacea, Eocene, NE Italy, Raninidae},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Viene descritto ed illustrato un esemplare particolarmente ben conservato di Lophoranina maxima Beschin, Busulini, De Angeli, Tessier, 2004 proveniente dai livelli eocenici di “Cava Main” di Arzignano (Vicenza), raccolto dal collaboratore del Museo “G. Zannato” Terenzio Conterno.
ABSTRACT
A NEW SPECIMEN OF LOPHORANINA MAXIMA BESCHIN, BUSULINI, DE ANGELI, TESSIER, 2004 (CRUSTACEA, BRACHYURA) FROM THE EOCENE OF THE CHIAMPO VALLEY (VICENZA, NE ITALY) IS DESCRIBED FROM THE CONTERNO COLLECTION
A new, particularly well-preserved specimen of Lophoranina maxima Beschin, Busulini, De Angeli, Tessier, 2004 from the Eocene levels of “Cava Main” in Arzignano (Vicenza), collected by the Museum “G. Zannato” collaborator Terenzio Conterno, is described and illustrated.
Borghi E; Bottazzi A; Caporiondo F
A NEW SPECIES OF SCOLECHINUS (ECHINOIDEA) FROM THE EOCENE OF ITALY Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 28, pp. 13-19, 2021, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tags: Echinoidea, NE Italy, new species, Trigonocidaridae, upper Eocene
@article{nokey,
title = {A NEW SPECIES OF SCOLECHINUS (ECHINOIDEA) FROM THE EOCENE OF ITALY},
author = {Enrico Borghi and Alberto Bottazzi and Fabio Caporiondo},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2022/08/02_Borghi_Bottazzi_Caporindo.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2021},
date = {2021-12-31},
urldate = {2021-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {28},
pages = {13-19},
abstract = {ABSTRACT
Three small regular echinoids recently collected from the upper Eocene (Priabonian) of Sossano, in the Berici Hills near Vicenza (north-eastern Italy), are assigned to Scolechinus sossanensis n. sp. The new taxon is distinguished from Scolechinus dallonii Lambert in Lambert & Thiéry, 1925, the type species of the genus, by different test ornamentation and larger peristome. In particular, the ornamentation consists of epistromal ridges starting from the base of the primary tubercles and extending towards the adjoining ambulacral and interambulacral series. In S. dallonii the ornamentation is denser and made of shorter ridges mainly disposed longitudinally. Since S. dallonii, the sole species so far known of this rare genus, has been recorded only from the Oligocene of Algeria, this is the oldest record of the genus Scolechinus.
RIASSUNTO
UNA NUOVA SPECIE DI SCOLECHINUS (ECHINOIDEA) NELL’EOCENE ITALIANO
Tre piccoli echinoidi regolari raccolti nell’Eocene superiore (Priaboniano) della cava di Sossano nei colli Berici (Vicenza) vengono assegnati a Scolechinus sossanensis n. sp. Il nuovo taxon si distingue da Scolechinus dallonii Lambert in Lambert & Thiéry, 1925, la specie tipo del genere, per la diversa ornamentazione della teca e per il peristoma decisamente più grande. In particolare, l’ornamentazione è costituita da creste che si diramano dalla base dei tubercoli primari e si estendono sino ai tubercoli delle serie interambulacrali e ambulacrali adiacenti. In S. dallonii l’ornamentazione è più densa e prevalentemente direzionata in senso longitudinale oppure è costituita da creste corte e non iso-orientate. Dal momento che S. dallonii è l’unica specie sinora nota di questo genere ed è stata citata solo nell’Oligocene dell’Algeria, gli esemplari di Sossano rappresentano la testimonianza più antica di questo genere.},
keywords = {Echinoidea, NE Italy, new species, Trigonocidaridae, upper Eocene},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Three small regular echinoids recently collected from the upper Eocene (Priabonian) of Sossano, in the Berici Hills near Vicenza (north-eastern Italy), are assigned to Scolechinus sossanensis n. sp. The new taxon is distinguished from Scolechinus dallonii Lambert in Lambert & Thiéry, 1925, the type species of the genus, by different test ornamentation and larger peristome. In particular, the ornamentation consists of epistromal ridges starting from the base of the primary tubercles and extending towards the adjoining ambulacral and interambulacral series. In S. dallonii the ornamentation is denser and made of shorter ridges mainly disposed longitudinally. Since S. dallonii, the sole species so far known of this rare genus, has been recorded only from the Oligocene of Algeria, this is the oldest record of the genus Scolechinus.
RIASSUNTO
UNA NUOVA SPECIE DI SCOLECHINUS (ECHINOIDEA) NELL’EOCENE ITALIANO
Tre piccoli echinoidi regolari raccolti nell’Eocene superiore (Priaboniano) della cava di Sossano nei colli Berici (Vicenza) vengono assegnati a Scolechinus sossanensis n. sp. Il nuovo taxon si distingue da Scolechinus dallonii Lambert in Lambert & Thiéry, 1925, la specie tipo del genere, per la diversa ornamentazione della teca e per il peristoma decisamente più grande. In particolare, l’ornamentazione è costituita da creste che si diramano dalla base dei tubercoli primari e si estendono sino ai tubercoli delle serie interambulacrali e ambulacrali adiacenti. In S. dallonii l’ornamentazione è più densa e prevalentemente direzionata in senso longitudinale oppure è costituita da creste corte e non iso-orientate. Dal momento che S. dallonii è l’unica specie sinora nota di questo genere ed è stata citata solo nell’Oligocene dell’Algeria, gli esemplari di Sossano rappresentano la testimonianza più antica di questo genere.