Il neck di S. Pietro, comunemente noto come Monte Nero, prende il nome dalla roccia magmatica scura da cui è principalmente composto: il basalto. Infatti, circa 30 milioni di anni fa (inizio dell’Oligocene), quest’area, che si presentava come una grande laguna, è stata perturbata dall’instaurarsi di una vera e propria attività vulcanica. Geologicamente, si può osservare come i calcari chiari tipici di ambiente marino siano “tagliati” in modo netto dalla roccia scura di origine vulcanica. Una volta cessata la sua attività, il vulcano è diventato un’isola in mezzo a questa laguna.

Tra i vari minerali che caratterizzano i basalti di questo rilievo, di particolare interesse è la natrolite (una zeolite). Queste rocce, inoltre, sono ricche in fossili, in quanto la lava prodotta ha inglobato al suo interno gli organismi presenti nella laguna, a testimoniare la velocità e la forza di questo evento.

Nella sala è ospitato un modello in scala della zona del colle del Monte Nero. Sono esposti, inoltre, alcuni degli esponenti principali della flora e della fauna tipica della zona del colle. Quest’area, infatti, per la sua conformazione geologica, tende a favorire specie sia animali che vegetali tipiche di ambienti più caldi. Tra queste spicca sicuramente il Giacinto autunnale (Prospero autumnale (L.) Speta).

Natrolite - Altavilla Vicentina - Foto Monistier
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