POSA I PIEDI SUL SUOLO DI Più DI 5.000 ANNI FA E OSSERVA DA VICINO LE STRUTTURE MEGALITICHE

Visita guidata all’area archeologica di Via degli Alpini a Sovizzo

Domenica 18 settembre 2022 dalle ore 15.30

Domenica 18 settembre apertura straordinaria dell’area archeologica megalitica di Via degli Alpini a Sovizzo con visite guidate:  un’occasione da non perdere per “posare i piedi” sul suolo di più di 5.000 anni fa e osservare davvero da vicino le strutture megalitiche di  Sovizzo.  

Durante  la  visita guidata, condotta dalla dott. Annachiara Bruttomesso del Museo di Archeologia e Scienze Naturali “G. Zannato”,  sarà infatti  possibile accedere all’interno del complesso cultuale e funerario dell’età del Rame di via degli Alpini, unica area archeologica musealizzata dell’Ovest vicentino,  normalmente visibile solo dall’esterno.

A cura del Museo Zannato – Sistema Museale Agno Chiampo in collaborazione con il Comune di Sovizzo, il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza

Programma della manifestazione:

Ritrovo presso l’area archeologica di Via degli Alpini a Sovizzo

Visite guidate all’interno dell’area a partire dalle 15.30

INGRESSO GRATUITO 

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA telefonando a 0444 1802130 o inviando un’e-mail a biblioteca@comune.sovizzo.vi.it

Per informazioni: museo.archeologia@comune.montecchio-maggiore.vi.it

IL COMPLESSO MEGALITICO DELL’ETÀ DEL RAME DI VIA DEGLI ALPINI

La scoperta del  complesso di tipo megalitico dell’età del Rame, sul lato sud di via degli Alpini, risale al  1990 grazie a indagini archeologiche preventive, inizialmente finalizzate all’esplorazione di un sepolcreto di epoca longobarda: Sovizzo infatti era già nota per le numerose tombe longobarde, scavate agli inizi del Novecento nelle proprietà di Giovanni Curti e i cui ricchi corredi sono esposti al Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza.

Il complesso funerario e cultuale è costituito da tre tumuli (grande, medio, piccolo) in blocchi di pietra e ciottoli, che coprivano rispettivamente le sepolture di un adulto, un giovane e un infante.

I tumuli sono preceduti verso ovest da un corridoio sacro a doppio percorso, anch’esso in pietre e ciottoli. A est dei tumuli si estende una piattaforma di pietrame con resti mal conservati di altri tumuli.

Si tratta del sepolcreto di un gruppo familiare egemone che affidò alla monumentalità delle sepolture il compito di dare visibilità e rappresentare il ruolo dei defunti, il cui corredo funerario è invece povero o assente.

Considerato nel suo insieme, il complesso di Sovizzo è un caso unico; trovano invece confronto nell’Italia settentrionale i singoli elementi che lo compongono:  i tumuli  con copertura in pietre, la stele e i massi.

Il complesso risale circa al 3.400 a.C.  In particolare, la datazione al radiocarbonio (14C) di alcuni resti scheletrici  è molto vicina a quella dell’Uomo di Similaun.

Tra via degli Alpini e via Alfieri è stato messo in luce un altro tumulo in terra, oggi non più visibile, anch’esso dell’età del Rame, che ricopriva la sepoltura di un giovane con corredo di due punte di freccia. 

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