11-08-2010

I PIPISTRELLI

 

Chi sono i pipistrelli?

“Pipistrelli” è il nome comune per identificare i chirotteri, dal greco “mano alata”; essi sono gli unici mammiferi al mondo in grado di volare.

In base ai ritrovamenti fossili sappiamo che erano presenti sul nostro pianeta già 50 milioni di anni fa, quando si erano già evoluti da piccoli insettivori notturni in modo da poter accedere a nuove nicchie ecologiche più ricche di risorse alimentari.

I pipistrelli hanno un’eccellente capacità di volare che, unita ad un sofisticato sistema “radar”, permette loro di volare nella più completa oscurità e di catturare le prede di cui si nutrono.

La loro posizione di riposo caratteristica è quella di stare appesi a “testa in giù” su qualsiasi superficie rugosa anche a molti metri di altezza per proteggersi dai pericoli; essi sono in grado di superare momenti di carestia alimentare o di avversità climatiche entrando in letargo; per farlo non costruiscono nidi o tane, ma si servono di rifugi già esistenti (cavità sotterranee, cavità negli alberi ed edifici).

 

Pericoli per la loro sopravvivenza

I pipistrelli, che da milioni di anni svolgono la funzione di insetticidi naturali, sono negli ultimi decenni minacciati da un “non attento” comportamento dell’ uomo nei loro confronti e hanno subito una drastica diminuzione.

Infatti, non esistono specifici predatori naturali dei pipistrelli e varie sono le cause del loro declino:

–         l’ uso massiccio di pesticidi e i pipistrelli, essendo l’ ultimo anello della catena alimentare, li accumulano in quantità tali fino a rimanerne intossicati e uccisi,

–         mancanza di rifugi, infatti le costruzioni moderne spesso mal si adattano ai pipistrelli, a differenza delle case di una volta, che offrivano vari pertugi come riparo e disturbo o distruzione  dei loro rifugi naturali (grotte, miniere, vecchi alberi,….),

–         distruzione dei luoghi di caccia e inquinamento delle zone di abbeveraggio.

 

Perché proteggerli, studiarli ed investire su di essi?

In base ai risultati scaturiti dal convegno organizzato a Roma nella primavera del 2005 dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) dedicato al problema delle zanzare (www.infozanzare.info), è scaturito che i numerosi pesticidi chimici utilizzati per le disinfestazioni sono:

–         ormai quasi inutili (essendo le zanzare diventate quasi resistenti ad essi)

–         nocivi per l’ ambiente (uccidono senza selezione tutti i tipi di insetti, anche quelli utili all’ uomo come api e farfalle, rimangono nel suolo per molti anni inquinando la falda acquifera,….)

–         nocivi per la salute dell’uomo.

Per combattere il fenomeno zanzare vi sono numerosi rimedi naturali, tutti concatenati tra di loro, per arrivare ai vertici della catena con gli uccelli insettivori ed i pipistrelli.

Ogni specie delle circa 35 presenti in Italia ha una sua specifica dieta alimentare, a partire dalle locuste e i coleotteri per le specie più grandi, fino ad arrivare alle zanzare per le specie più piccole. In pratica ogni specie è diversa da un’ altra perché si è specializzata a cacciare, in un certo tipo di ambiente, un certo tipo di prede. Questo è un altro motivo per il quale è importante preservare la biodiversità degli ambienti. Un pipistrello riesce ad ingerire una quantità di insetti tale che il suo peso a fine caccia è aumentato del 25% – 50%. Tradotto in numeri pratici si può calcolare che essi riescono ad ingerire tra i 500 e i 5000 insetti a notte, e per quelli più piccoli la cui dieta è a base di zanzare, si ipotizza che il numero si aggiri tra le 1000 – 2000 zanzare a notte.

Facendo due conti si può ben capire come i chirotteri siano degli ottimi insetticidi naturali che non creano nessun danno né disturbo all’ uomo (non si attaccano ai capelli, non portano parassiti che si possono trasmettere all’ uomo, i loro escrementi possono essere utilizzati come ottimo concime), a differenza degli insetticidi che, a lungo andare, saranno sempre di più un problema per la salute pubblica.

Quindi i piastrelli sono dei preziosi alleati dell’ uomo.

 

Come aiutarli?

I pipistrelli però, per potere essere più efficaci come nostri alleati e pesticidi naturali, necessitano del nostro aiuto. Possiamo aiutarli preparando una serie di  rifugi artificiali, i cosiddetti bat box che, se installati in modo adeguato, daranno una mano a risollevare la popolazione locale. Inoltre, operando con un continuo monitoraggio dell’ area interessata, si potranno individuare i loro rifugi preferenti e proteggerli per favorirne il riposo e permettere loro di agire al massimo durante le ore buie.

 

Quadro normativo

I pipistrelli risultano già specie protetta dal Regio Decreto del 5 giugno 1939 n 1016, in seguito è stata formulata la legge del 11 febbraio 1992 n. 157. Inoltre può essere applicata la legge di danno ambientale del 8 luglio 1986 n. 349.

In ambito internazionale si può segnale l’ aderimento dell’ Italia alla:

–         convenzione di Berna 1979, Convenzione di Bonn 1979, Convenzione di Rio de Janeiro 1992;

–         Direttiva comunitaria 92/43/CEE, Direttiva 2004/35/CE

Tutte queste leggi si possono riassumere nel Bat Agreement che l’ Italia ha sottoscritto nel 2005, con cui il nostro Paese s’ impegna a:

–         identificare e proteggere i siti di rifugio e le aree di foraggiamento

–         intraprendere misure di divulgazione e sensibilizzazione del pubblico

–         promuovere programmi di ricerca sulla conservazione dei chirotteri

–         proibire la cattura, la detenzione e l’uccisione deliberata di esemplari

–         assegnare ad un organismo competente responsabilità di consulenza riguardo alla conservazione e la gestione dei chirotteri.

 

IL PROGETTO DEL COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE MAGGIORE E DEL MUSEO CIVICO G. Zannato

Il progetto prevede l’ identificazione dei siti di rifugio e delle aree di foraggiamento dei chirotteri e lo studio del loro utilizzo durante l’ anno nonché lo studio delle specie presenti nel territorio e del loro stato di salute.

Il fine auspicato è quello di proteggere e cercare di potenziare la popolazione di pipistrelli presente nell’ area per valutare il loro contributo come insetticidi naturali, nonché far comprendere alla popolazione locale la totale innocuità di questi animali, per l’uomo, e la loro importanza a livello ecologico.

Il metodo di lavoro prevede:

–         Controllo di cavità naturali ed artificiali per l’ individuazione di rifugi.

–         Installazione di opportune bat box in posizione adeguata e in numero sufficiente per una prima sperimentazione di potenziamento della popolazione locale di chirotteri.

–         Catture di chirotteri per il controllo delle specie e del loro stato di salute.

–         Rilevamenti con l’ausilio dei bat detector per l’ individuazione delle zone di foraggiamento – abbeveramento e per la determinazione delle specie di difficile cattura.

–         Dialogo con la popolazione locale per l’ acquisizione di nuovi dati e per far capire l’ importanza di questi piccoli animali.

I risultati del progetto verranno esposti e pubblicati in riviste scientifiche e divulgative, nonché presentati a convegni.


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