Studi e Ricerche
Dal 1994 il museo pubblica una propria rivista scientifica, Studi e Ricerche, oltre ad una serie di monografie e articoli a carattere naturalistico o archeologico.
ll Comitato di Redazione valuta ogni anno la pubblicazione di contributi di elevato valore scientifico. Vengono presi in considerazione per la pubblicazione lavori inediti concernenti argomenti che rientrino nel campo delle scienze naturali e dell’archeologia, con preferenza per quelli che riguardano il Veneto e in particolare il Vicentino; è possibile pubblicare un massimo di 2 articoli per Autore/Co-Autore.
I lavori sono innanzitutto valutati dal Comitato di Redazione della Rivista, che li sottopone a revisione alla pari da parte di esperti esterni: articoli che non rispettino la pertinenza della rivista o siano palesemente lontani dagli standard qualitativi della Rivista, possono essere direttamente respinti dal Comitato di Redazione. La pubblicazione non comporta costi per gli Autori.
Database dei lavori scientifici
Puoi ricercare e consultare qui tutti i singoli articoli di Studi e Ricerche pubblicati a partire dal 2004, usando i tag o la ricerca oppure scorrendo il catalogo per anno di pubblicazione.
Battiston R; Boscato F
Strategie per la divulgazione scientifica nei social network a confronto: un esperimento museale sull’efficacia della comunicazione digitale Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 30, pp. 43-48, 2023, ISBN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: Artificial Intelligence, education, GenZ, museums, science communication, social-network
@article{Battiston2023,
title = { Strategie per la divulgazione scientifica nei social network a confronto: un esperimento museale sull’efficacia della comunicazione digitale},
author = {Roberto Battiston and Federico Boscato},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2024/06/06_Battiston_Boscato.pdf},
isbn = {1127-3100},
year = {2023},
date = {2023-12-31},
urldate = {2023-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {30},
pages = {43-48},
abstract = {RIASSUNTO
I social network sono oggi uno dei principali canali di informazione per il grande pubblico, pur presentando dei limiti intrinseci in termini di durata e sviluppo dei contenuti, solitamente volti alla semplificazione e immediatezza, per massimizzare l’attenzione. Anche la divulgazione scientifica tradizionale si sta adattando a questi canali riflettendo sulle strategie migliori per non perdere attrattività pur conservando la qualità e la complessità dei contenuti. Di particolare interesse è la Generazione Z, adolescenti e giovani adulti, un vastissimo pubblico che al momento sembra penalizzato in questo senso dall’utilizzo preferenziale di social network, come Instagram, volti più alla rappresentazione dei contenuti che al loro approfondimento, ponendo alla divulgazione scientifica, in particolare quella istituzionale dei Musei, una notevole sfida comunicativa. Questo lavoro ha messo a confronto le statistiche di utilizzo degli utenti di Facebook ed Instagram in risposta a due campagne di comunicazione sulle pagine social del Museo Zannato: una di informazione scientifica generalista e una specialistica su un progetto di ricerca. Non sono state rilevate differenze significative tra Instagram e Facebook, probabilmente dovute ad un pubblico condiviso tra le due piattaforme. È invece emersa una differenza significativa tra le due strategie di comunicazione, dimostrando come sia possibile comunicare temi complessi su canali istituzionali sui social network, calibrando opportunamente il messaggio. Sono state infine discusse alcune strategie per migliorare la comunicazione scientifica museale rivolta alle le nuove generazioni, anche utilizzando le Intelligenze Artificiali.
ABSTRACT
Strategies for science communication in social networks in comparison: a museum experiment on the efficacy of digital communication
Social networks are now one of the main channels of information for the general public, although they have inherent limitations in terms of duration and content development, usually aimed at simplification and immediacy in order to maximize attention. Traditional science popularization is also adapting to these channels by reflecting on the best strategies for not losing attractiveness while retaining the quality and complexity of content. Of particular interest is Generation Z, teenagers and young adults, a very large audience that currently seems to be penalized in this regard by the preferential use of social networks, such as Instagram, aimed more at the representation of content than its in-depth study, posing a considerable communicative challenge to science communication, particularly the institutional communication of Museums. This paper compared the usage statistics of Facebook and Instagram users in response to two communication campaigns on the Zannato Museum’s social pages: one of generalist scientific information and one specialized on a research project. No significant differences were found between Instagram and Facebook, probably due to a shared audience between the two platforms. A significant difference emerged between the two communication strategies, demonstrating how it is possible to communicate complex issues on institutional channels on social networks by appropriately calibrating the message. Finally, some strategies for improving museum science communication aimed at the younger generation, involving also Artificial Intelligences, were discussed.},
keywords = {Artificial Intelligence, education, GenZ, museums, science communication, social-network},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
I social network sono oggi uno dei principali canali di informazione per il grande pubblico, pur presentando dei limiti intrinseci in termini di durata e sviluppo dei contenuti, solitamente volti alla semplificazione e immediatezza, per massimizzare l’attenzione. Anche la divulgazione scientifica tradizionale si sta adattando a questi canali riflettendo sulle strategie migliori per non perdere attrattività pur conservando la qualità e la complessità dei contenuti. Di particolare interesse è la Generazione Z, adolescenti e giovani adulti, un vastissimo pubblico che al momento sembra penalizzato in questo senso dall’utilizzo preferenziale di social network, come Instagram, volti più alla rappresentazione dei contenuti che al loro approfondimento, ponendo alla divulgazione scientifica, in particolare quella istituzionale dei Musei, una notevole sfida comunicativa. Questo lavoro ha messo a confronto le statistiche di utilizzo degli utenti di Facebook ed Instagram in risposta a due campagne di comunicazione sulle pagine social del Museo Zannato: una di informazione scientifica generalista e una specialistica su un progetto di ricerca. Non sono state rilevate differenze significative tra Instagram e Facebook, probabilmente dovute ad un pubblico condiviso tra le due piattaforme. È invece emersa una differenza significativa tra le due strategie di comunicazione, dimostrando come sia possibile comunicare temi complessi su canali istituzionali sui social network, calibrando opportunamente il messaggio. Sono state infine discusse alcune strategie per migliorare la comunicazione scientifica museale rivolta alle le nuove generazioni, anche utilizzando le Intelligenze Artificiali.
ABSTRACT
Strategies for science communication in social networks in comparison: a museum experiment on the efficacy of digital communication
Social networks are now one of the main channels of information for the general public, although they have inherent limitations in terms of duration and content development, usually aimed at simplification and immediacy in order to maximize attention. Traditional science popularization is also adapting to these channels by reflecting on the best strategies for not losing attractiveness while retaining the quality and complexity of content. Of particular interest is Generation Z, teenagers and young adults, a very large audience that currently seems to be penalized in this regard by the preferential use of social networks, such as Instagram, aimed more at the representation of content than its in-depth study, posing a considerable communicative challenge to science communication, particularly the institutional communication of Museums. This paper compared the usage statistics of Facebook and Instagram users in response to two communication campaigns on the Zannato Museum’s social pages: one of generalist scientific information and one specialized on a research project. No significant differences were found between Instagram and Facebook, probably due to a shared audience between the two platforms. A significant difference emerged between the two communication strategies, demonstrating how it is possible to communicate complex issues on institutional channels on social networks by appropriately calibrating the message. Finally, some strategies for improving museum science communication aimed at the younger generation, involving also Artificial Intelligences, were discussed.
Battiston R; Caneva A
Il primo Yacaré storia naturale e culturale del rapporto tra uomini e caimani tra Nuovo e Vecchio Mondo Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 29, pp. 35-42, 2022, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: anthropology, conservation, crocodiles, education, history of science, iconographyn
@article{nokey,
title = {Il primo Yacaré storia naturale e culturale del rapporto tra uomini e caimani tra Nuovo e Vecchio Mondo},
author = {Roberto Battiston and Arianna Caneva},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2023/07/Battiston-R-Caneva-A-2022-Il-Primo-Yacare-storia-naturale-e-culturale-del-rapporto-tra-uomini-e-caimani-tra-Nuovo-e-Vecchio-Mondo.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2022},
date = {2022-12-31},
urldate = {2022-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {29},
pages = {35-42},
abstract = {RIASSUNTO
Viene qui presentata un’analisi diacronica della raffigurazione dei caimani nel Nuovo Mondo e del rapporto di questi animali con le popolazioni locali. Viene proposta una visione d’insieme a partire dalle rappresentazioni mitologiche dell’epoca precolombiana passando per la cartografia cinquecentesca e i diari degli esploratori europei, le descrizioni scientifiche pre e post linneane fino alla situazione culturale e conservazionistica attuale, focalizzandosi sulle aree più meridionali di distribuzione di questi animali. Di particolare interesse risulta infatti il basso corso del fiume Paraná dove si ipotizzano nuovi scenari di incontro e scontro tra caimani in potenziale espansione e sprawl urbano delle aree metropolitane in forte crescita. Vengono identificate ed evidenziate le prime rappresentazioni note di questi animali nell’arte rupestre preistorica americana e la prima immagine non nativa di un yacaré, utili a comprendere l’evoluzione culturale del rapporto tra uomini e caimani. Viene infine valutato il ruolo dei musei e dell’educazione ambientale in questo contesto.
The First Yacaré: natural and cultural history of the relationship between humans and caimans between the Old and New World
ABSTRACT
A diachronic analysis of the depiction of the caimans in the New World and the relationship of these animals with local populations is presented here. An overview, starting from the mythological representations of the pre-Columbian era, passing through sixteenth-century cartography and the diaries of European explorers, pre- and post-Linnean scientific descriptions, up to the current cultural and conservational situation, is given, contextualized with the southernmost areas of distribution of these animals. In fact, of particular interest is the lower part of the Paranȧ River where new scenarios of confrontation between: the potential expansion of caimans and urban sprawl of fast-growing metropolitan areas, are hypothesized. The earliest known representations of these animals in prehistoric American rock art and the first non-native image of a yacaré are identified and evidenced in the understanding of the cultural evolution of the relationship between humans and caimans. Finally, the role of museums and environmental education is discussed in this context. },
keywords = {anthropology, conservation, crocodiles, education, history of science, iconographyn},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Viene qui presentata un’analisi diacronica della raffigurazione dei caimani nel Nuovo Mondo e del rapporto di questi animali con le popolazioni locali. Viene proposta una visione d’insieme a partire dalle rappresentazioni mitologiche dell’epoca precolombiana passando per la cartografia cinquecentesca e i diari degli esploratori europei, le descrizioni scientifiche pre e post linneane fino alla situazione culturale e conservazionistica attuale, focalizzandosi sulle aree più meridionali di distribuzione di questi animali. Di particolare interesse risulta infatti il basso corso del fiume Paraná dove si ipotizzano nuovi scenari di incontro e scontro tra caimani in potenziale espansione e sprawl urbano delle aree metropolitane in forte crescita. Vengono identificate ed evidenziate le prime rappresentazioni note di questi animali nell’arte rupestre preistorica americana e la prima immagine non nativa di un yacaré, utili a comprendere l’evoluzione culturale del rapporto tra uomini e caimani. Viene infine valutato il ruolo dei musei e dell’educazione ambientale in questo contesto.
The First Yacaré: natural and cultural history of the relationship between humans and caimans between the Old and New World
ABSTRACT
A diachronic analysis of the depiction of the caimans in the New World and the relationship of these animals with local populations is presented here. An overview, starting from the mythological representations of the pre-Columbian era, passing through sixteenth-century cartography and the diaries of European explorers, pre- and post-Linnean scientific descriptions, up to the current cultural and conservational situation, is given, contextualized with the southernmost areas of distribution of these animals. In fact, of particular interest is the lower part of the Paranȧ River where new scenarios of confrontation between: the potential expansion of caimans and urban sprawl of fast-growing metropolitan areas, are hypothesized. The earliest known representations of these animals in prehistoric American rock art and the first non-native image of a yacaré are identified and evidenced in the understanding of the cultural evolution of the relationship between humans and caimans. Finally, the role of museums and environmental education is discussed in this context.