Studi e Ricerche
Dal 1994 il museo pubblica una propria rivista scientifica, Studi e Ricerche, oltre ad una serie di monografie e articoli a carattere naturalistico o archeologico.
ll Comitato di Redazione valuta ogni anno la pubblicazione di contributi di elevato valore scientifico. Vengono presi in considerazione per la pubblicazione lavori inediti concernenti argomenti che rientrino nel campo delle scienze naturali e dell’archeologia, con preferenza per quelli che riguardano il Veneto e in particolare il Vicentino; è possibile pubblicare un massimo di 2 articoli per Autore/Co-Autore.
I lavori sono innanzitutto valutati dal Comitato di Redazione della Rivista, che li sottopone a revisione alla pari da parte di esperti esterni: articoli che non rispettino la pertinenza della rivista o siano palesemente lontani dagli standard qualitativi della Rivista, possono essere direttamente respinti dal Comitato di Redazione. La pubblicazione non comporta costi per gli Autori.
Database dei lavori scientifici
Puoi ricercare e consultare qui tutti i singoli articoli di Studi e Ricerche pubblicati a partire dal 2004, usando i tag o la ricerca oppure scorrendo il catalogo per anno di pubblicazione.
Bruttomesso A; Buson S
Un frammento di disco votivo da Creazzo (Vi) e la diffusione della decorazione a stampo nella Pedemontana vicentina Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 75-83, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: graphic reconstruction, technological analysis, votive plate
@article{Bruttomesso2024,
title = {Un frammento di disco votivo da Creazzo (Vi) e la diffusione della decorazione a stampo nella Pedemontana vicentina},
author = {Annachiara Bruttomesso and Stefano Buson},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/07/11_Annachiara-Bruttomesso_Stefano-Buson.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {75-83},
abstract = {Il frammento di disco votivo in lamina di bronzo, casualmente rinvenuto a Creazzo, appartiene al tipo con occhi e figure a punzoni, noto solo da pochi esemplari rinvenuti nel Vicentino e inquadrabili tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. L’analisi effettuata consente di affermare che per la realizzazione dell’occhio e della figura di uomo armato di Creazzo sono stati utilizzati gli stessi punzoni usati anche in un disco votivo dello stesso tipo proveniente da Marostica. Analogamente, un altro punzone è stato utilizzato nel disco di Marostica e in un disco di Isola Vicentina. Ciò dimostra la circolazione nel Vicentino non solo di modelli figurativi, ma di prodotti finiti o, più probabilmente, di artigiani che con le loro attrezzature raggiungevano località diverse della pedemontana vicentina.
Parole chiave: lamina votiva, analisi tecnologica e ricostruzione grafica.
ABSTRACT
The fragment of votive disk accidentally found in Creazzo belongs to the type with eyes and stamped figures, known only from a few specimens found in the Vicenza area and dated between 1st century BC and 1st century AD. The analysis carried out allows us to state that the stamps used to create the eye and the soldier figure are the same used also in a votive disc of the same type from Marostica. Similarly, another stamp was used both in the disk from Marostica and in one from Isola Vicentina. This demonstrates the circulation in the Vicenza area not only of figurative models, but of finished products or, more likely, of artisans who with their equipment reached different locations in the Vicenza foothills.
Key words: votive plate, technological analysis and graphic reconstruction.},
keywords = {graphic reconstruction, technological analysis, votive plate},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Parole chiave: lamina votiva, analisi tecnologica e ricostruzione grafica.
ABSTRACT
The fragment of votive disk accidentally found in Creazzo belongs to the type with eyes and stamped figures, known only from a few specimens found in the Vicenza area and dated between 1st century BC and 1st century AD. The analysis carried out allows us to state that the stamps used to create the eye and the soldier figure are the same used also in a votive disc of the same type from Marostica. Similarly, another stamp was used both in the disk from Marostica and in one from Isola Vicentina. This demonstrates the circulation in the Vicenza area not only of figurative models, but of finished products or, more likely, of artisans who with their equipment reached different locations in the Vicenza foothills.
Key words: votive plate, technological analysis and graphic reconstruction.
Cozza A
Mondi pietrificati. Paolo Lioy e la divulgazione della paleontologia in Italia nella seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del novecento Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 49-54, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: paleontology, Paolo Lioy, popularization of science, scientific dissemination
@article{Cozza2024,
title = { Mondi pietrificati. Paolo Lioy e la divulgazione della paleontologia in Italia nella seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del novecento},
author = {Andrea Cozza},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/07/08_Andrea-Cozza.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {49-54},
abstract = {Paolo Lioy (1834-1911), come è noto, durante la sua vita ha avuto numerosissimi e poliedrici interessi che si sono estesi dall’impegno nella vita pubblica, alla letteratura, alla scienza. Per il suo profondo coinvolgimento nell’approfondire, ricercare e divulgare eterogenei campi delle scienze naturali, ha guadagnato l’appellativo suggestivo di “poeta della scienza”. I suoi studi si sono snodati dall’astronomia all’entomologia, dalla paletnologia alla paleontologia e non solo.
I suoi più importanti contributi in ambito paleontologico si possono collocare principalmente nel 1865, ma in più occasioni si dedicò anche alla popolarizzazione e alla divulgazione di tale disciplina. Alcuni esempi particolarmente significativi sono rappresentati dal saggio Escursione sotterra (1868) nonché dai numerosi articoli apparsi sulle pagine di riviste di cultura generalista e popolare tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Questi, in particolare, descrivevano i mondi perduti pietrificati e abitati da forme di vita di periodi geologici passati, come quelli di Bolca coi suoi ricchissimi giacimenti fossili e di altre località venete, senza tralasciare altre realtà della penisola italiana.
Tale saggio intende passare rapidamente in rassegna gli apporti divulgativi in ambito paleontologico proposti da Paolo Lioy, anche attraverso brevi raffronti con opere coeve di carattere analogo, al fine di ricostruire il contributo dello studioso vicentino alla divulgazione paleontologica.
Parole chiave: Paolo Lioy, paleontologia, divulgazione scientifica, popolarizzazione della scienza.
ABSTRACT
Petrified worlds. Paolo Lioy and the popularisation of palaeontology in Italy in the second half of the 19th century and the early years of the 20th century
Paolo Lioy (1834-1911), as it is well known, had numerous and multidisciplinary interests during his lifetime, ranging from his involvement in public life to literature and science. For his profound involvement in investigating, researching and popularising heterogeneous fields of natural science, he earned the evocative appellation of “poet of science”. His studies ranged from astronomy to entomology, from palethnology to paleontology and beyond.
His most important contributions in the field of palaeontology can mainly be traced back to 1865, but on several occasions he also devoted himself to popularising and disseminating this discipline. Some particularly significant examples are the essay “Escursione sotterra” (1868) but also the numerous articles that appeared in the pages of generalist and popular culture magazines in the late 19th and early 20th century. These, in particular, described the lost petrified worlds inhabited by life forms of past geological ages, such as those of Bolca with its very rich fossil deposits and other localities in the Veneto region, without neglecting other realities of the Italian peninsula.
This essay intends to quickly examine the popular contributions in the field of palaeontology proposed by Paolo Lioy, also with brief comparisons with contemporary works of a similar nature, in order to reconstruct Lioy’s contribution to palaeontological popularisation.
Key words: Paolo Lioy, paleontology, scientific dissemination, popularization of science.},
keywords = {paleontology, Paolo Lioy, popularization of science, scientific dissemination},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
I suoi più importanti contributi in ambito paleontologico si possono collocare principalmente nel 1865, ma in più occasioni si dedicò anche alla popolarizzazione e alla divulgazione di tale disciplina. Alcuni esempi particolarmente significativi sono rappresentati dal saggio Escursione sotterra (1868) nonché dai numerosi articoli apparsi sulle pagine di riviste di cultura generalista e popolare tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Questi, in particolare, descrivevano i mondi perduti pietrificati e abitati da forme di vita di periodi geologici passati, come quelli di Bolca coi suoi ricchissimi giacimenti fossili e di altre località venete, senza tralasciare altre realtà della penisola italiana.
Tale saggio intende passare rapidamente in rassegna gli apporti divulgativi in ambito paleontologico proposti da Paolo Lioy, anche attraverso brevi raffronti con opere coeve di carattere analogo, al fine di ricostruire il contributo dello studioso vicentino alla divulgazione paleontologica.
Parole chiave: Paolo Lioy, paleontologia, divulgazione scientifica, popolarizzazione della scienza.
ABSTRACT
Petrified worlds. Paolo Lioy and the popularisation of palaeontology in Italy in the second half of the 19th century and the early years of the 20th century
Paolo Lioy (1834-1911), as it is well known, had numerous and multidisciplinary interests during his lifetime, ranging from his involvement in public life to literature and science. For his profound involvement in investigating, researching and popularising heterogeneous fields of natural science, he earned the evocative appellation of “poet of science”. His studies ranged from astronomy to entomology, from palethnology to paleontology and beyond.
His most important contributions in the field of palaeontology can mainly be traced back to 1865, but on several occasions he also devoted himself to popularising and disseminating this discipline. Some particularly significant examples are the essay “Escursione sotterra” (1868) but also the numerous articles that appeared in the pages of generalist and popular culture magazines in the late 19th and early 20th century. These, in particular, described the lost petrified worlds inhabited by life forms of past geological ages, such as those of Bolca with its very rich fossil deposits and other localities in the Veneto region, without neglecting other realities of the Italian peninsula.
This essay intends to quickly examine the popular contributions in the field of palaeontology proposed by Paolo Lioy, also with brief comparisons with contemporary works of a similar nature, in order to reconstruct Lioy’s contribution to palaeontological popularisation.
Key words: Paolo Lioy, paleontology, scientific dissemination, popularization of science.
Zampieri D
Un’introduzione settecentesca all’Antropocene. Il Quaternario nelle ricerche di Giovanni Arduino Journal Article
In: Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”, vol. 31, pp. 67-74, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: Agno Valley, Anthropocene, Giovanni Arduino, Quaternary
@article{Zampieri2024,
title = {Un’introduzione settecentesca all’Antropocene. Il Quaternario nelle ricerche di Giovanni Arduino},
author = {Dario Zampieri},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {undefinedhttps://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/06/10_Dario-Zampieri.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
journal = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
volume = {31},
pages = {67-74},
abstract = {Nel corso dell’anno 2024 sono avvenuti due eventi importanti per la Storia delle Scienze della Terra, tra loro collegati dalla definizione dell’unità cronostratigrafica detta Quaternario. Il primo è la votazione negativa della Commissione Internazionale di Stratigrafia (ICS) sulla proposta di formalizzazione di una nuova epoca chiamata Antropocene, quale ultima epoca del periodo Quaternario. Il secondo è la promozione della Valle dell’Agno a sito n. 101 della lista del patrimonio geologico dell’Unione Internazionale di Scienze Geologiche (IUGS) per la categoria Storia delle Geoscienze. Proprio nella Valle dell’Agno, a metà Settecento lo scienziato Giovanni Arduino, veronese di nascita ma vicentino di adozione, disegnò una sezione geologica che ispirò la suddivisione geocronologica del tempo profondo tuttora in vigore, incluso il Quaternario. Entrambe le unità cronostratigrafiche Quaternario e Antropocene sono state e continuano ad essere oggetto di accese discussioni tra i geologi.
Parole chiave: Antropocene, Quaternario, Giovanni Arduino, Valle dell’Agno.
ABSTRACT
An Eighteenth-Century introduction to the Anthropocene. The Quaternary in Giovanni Arduino’s research on the Agno valley
During the year 2024, two important events occurred in the History of Earth Sciences, linked by the definition of the chronostratigraphic unit called the Quaternary. The first is the rejection from the International Commission on Stratigraphy (ICS) of the proposal of the formalization of a new epoch called Anthropocene, as the last epoch of the period Quaternary. The second is the promotion of the Agno Valley to a 101st site of the International Union of Geological Sciences (IUGS) Geological Heritage Site list for the History of Geosciences. Just in the Agno Valley, in the mid-eighteenth century the Veronese scientist Giovanni Arduino drew a geological section that inspired the geochronological subdivision of deep time still in effect today, including the Quaternary. Both Quaternary and Anthropocene chronostratigraphic units have been and continue to be hotly debated among geologists.
Key words: Anthropocene, Quaternary, Giovanni Arduino, Agno Valley.},
keywords = {Agno Valley, Anthropocene, Giovanni Arduino, Quaternary},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Parole chiave: Antropocene, Quaternario, Giovanni Arduino, Valle dell’Agno.
ABSTRACT
An Eighteenth-Century introduction to the Anthropocene. The Quaternary in Giovanni Arduino’s research on the Agno valley
During the year 2024, two important events occurred in the History of Earth Sciences, linked by the definition of the chronostratigraphic unit called the Quaternary. The first is the rejection from the International Commission on Stratigraphy (ICS) of the proposal of the formalization of a new epoch called Anthropocene, as the last epoch of the period Quaternary. The second is the promotion of the Agno Valley to a 101st site of the International Union of Geological Sciences (IUGS) Geological Heritage Site list for the History of Geosciences. Just in the Agno Valley, in the mid-eighteenth century the Veronese scientist Giovanni Arduino drew a geological section that inspired the geochronological subdivision of deep time still in effect today, including the Quaternary. Both Quaternary and Anthropocene chronostratigraphic units have been and continue to be hotly debated among geologists.
Key words: Anthropocene, Quaternary, Giovanni Arduino, Agno Valley.
Vicariotto M; Battiston R
In: Studi e Ricerche, no 31, pp. 41-48, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: IAS, impacts, invasive alien species, monitoring, spread, Veneto
@article{Vicariotto2024,
title = {Ricania Big-Bang: dai primi dati sulla presenza di Ricania speculum (Walker, 1851) (Hemiptera: Fulgoromorpha: Ricaniidae) nel Vicentino alla sua esplosione demografica nell’Italia settentrionale},
author = {Marco Vicariotto and Roberto Battiston},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/06/07_MarcoVicariotto_RobertoBattiston.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
number = {31},
pages = {41-48},
abstract = {In questo contributo è stata analizzata la diffusione di Ricania speculum, specie aliena invasiva di origine asiatica, nel Vicentino con le prime segnalazioni, contestualizzandola con la sua situazione in Veneto e nel resto dell’Italia. Dal suo arrivo in Italia nel 2009, grazie alla citizen-science si è potuto monitorare una vastissima e preoccupante diffusione nel nord Italia. Vengono qui presentati dati di presenza a partire dal 2021, registrando un aumento significativo della popolazione, che arriva a toccare le centinaia di individui in transetti di 100 m lineari con una densità locale media di 0,39 individui per metro. La specie predilige ambienti degradati e piante infestanti, sia autoctone che alloctone come Clematis vitalba e Ailanthus altissima, ma con un rischio di diffusione verso aree agricole potenzialmente molto alto. Vengono infine evidenziate l’urgenza di monitoraggi continui e interventi per contenere gli impatti ambientali ed economici nell’immediato futuro.
Parole chiave: diffusione, impatti, monitoraggio, specie aliena invasiva, Veneto.
ABSTRACT
Ricania Big-Bang: from the first presence records of Ricania speculum (Walker, 1851) (Hemiptera: Fulgoromorpha: Ricaniidae) in the Vicenza area to its population explosion in northern Italy
The spread of Ricania speculum, an invasive alien species of Asian origin, is analyzed in the Vicenza area, with its first records contextualized within the broader situation in Veneto and the rest of Italy. Since its arrival in Italy in 2009, citizen science has enabled the monitoring of its extensive and concerning spread across northern Italy, with the case of Vicenza standing out as emblematic. Presence data are presented from 2021 onward, showing a significant population increase, reaching hundreds of individuals in 100-meter linear transects, with a local average density of 0.39 individuals per meter. The species favors degraded environments and both native and non-native invasive plants, such as Clematis vitalba and Ailanthus altissima, while posing a high potential risk of spreading into agricultural areas. The study highlights the urgent need for continuous monitoring and interventions to mitigate environmental and economic impacts in the near future.
Key words: IAS, Invasive alien species, impacts, monitoring, spread, Veneto.},
keywords = {IAS, impacts, invasive alien species, monitoring, spread, Veneto},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Parole chiave: diffusione, impatti, monitoraggio, specie aliena invasiva, Veneto.
ABSTRACT
Ricania Big-Bang: from the first presence records of Ricania speculum (Walker, 1851) (Hemiptera: Fulgoromorpha: Ricaniidae) in the Vicenza area to its population explosion in northern Italy
The spread of Ricania speculum, an invasive alien species of Asian origin, is analyzed in the Vicenza area, with its first records contextualized within the broader situation in Veneto and the rest of Italy. Since its arrival in Italy in 2009, citizen science has enabled the monitoring of its extensive and concerning spread across northern Italy, with the case of Vicenza standing out as emblematic. Presence data are presented from 2021 onward, showing a significant population increase, reaching hundreds of individuals in 100-meter linear transects, with a local average density of 0.39 individuals per meter. The species favors degraded environments and both native and non-native invasive plants, such as Clematis vitalba and Ailanthus altissima, while posing a high potential risk of spreading into agricultural areas. The study highlights the urgent need for continuous monitoring and interventions to mitigate environmental and economic impacts in the near future.
Key words: IAS, Invasive alien species, impacts, monitoring, spread, Veneto.
Zordan A; Boscardin M; Rocchetti I; Dentilli G; Chiereghin P; Saccardo D; Zorzi F; Fassina B; Ferretti P
Sull’idratazione della claraite del Vicentino Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 29-33, 2024.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: claraite, Raman, Trentini mine, X-ray diffraction
@article{Zordan2024b,
title = {Sull’idratazione della claraite del Vicentino},
author = {Antonio Zordan and Matteo Boscardin and Ivano Rocchetti and Giovanni Dentilli and Paolo Chiereghin and Domenico Saccardo and Federico Zorzi and Bruno Fassina and Paolo Ferretti},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/06/05_Antonio-Zordan_Matteo-Boscardin_Ivano-Rocchetti.pdf},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
urldate = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {29-33},
abstract = {RIASSUNTO
In questo articolo vengono riportati i risultati delle analisi FTIR, Raman, SEM-EDS e PXRD effettuate su alcuni campioni claraite, un carbonato-solfato-arseniato basico idrato di Cu e Zn, con formula (Cu,Zn)15(AsO4)2(CO3)4(SO4)(OH)14·7H2O, raccolti nel Vicentino. Benché alcuni di essi siano ascrivibili a questa specie, in alcuni casi non si è riscontrata una precisa corrispondenza con la claraite della località tipo (La Grube Clara, Foresta Nera, Baden-Württemberg, Germania) e con quella della cava Gioia, Carrara, Alpi Apuane, che ha fornito campioni adatti alla caratterizzazione strutturale del minerale. Tali discrepanze sarebbero da imputare al maggior grado di idratazione dei campioni vicentini, che si riflette dal punto di vista strutturale in una espansione delle dimensioni della cella elementare, come si osserva mediante diffrazione di raggi X su polveri. Il minerale si presenta in sferule policristalline e la mancanza di cristalli adeguati ad una caratterizzazione su cristallo singolo non permette una esauriente formulazione di questa fase correlata alla claraite tipo.
Parole chiave: claraite, miniera Trentini, diffrazione di raggi X, spettri Raman e IR.
ABSTRACT
On the hydration of claraite from the Vicenza area
This article reports the results of FTIR, Raman, SEM-EDS and PXRD analyzes carried out on some claraite samples, a hydrated basic carbonate-sulphate-arsenate of Cu and Zn, with the formula (Cu,Zn)15(AsO4)2(CO3)4(SO4)(OH)14·7H2O, collected in the Vicenza area. Although some of them can be attributed to this species, in some cases a precise correspondence was not found with the claraite of the type locality (La Grube Clara, Black Forest, Baden-Württemberg, Germany) and with that of the Gioia quarry, Carrara, Alps Apuane, which provided samples suitable for the structural characterization of the mineral. These discrepancies could be attributed to a greater degree of hydration of the Vicenza samples, which is reflected from a structural point of view in an expansion of the dimensions of the unit cell, as observed by X-ray powder diffraction. The mineral occurs in polycrystalline spherules and the lack of crystals suitable for a single crystal characterization does not allow an exhaustive formulation of this phase related to the typical claraite.
Keywords: claraite, Trentini mine, X-ray diffraction, Raman and IR spectra.},
keywords = {claraite, Raman, Trentini mine, X-ray diffraction},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
In questo articolo vengono riportati i risultati delle analisi FTIR, Raman, SEM-EDS e PXRD effettuate su alcuni campioni claraite, un carbonato-solfato-arseniato basico idrato di Cu e Zn, con formula (Cu,Zn)15(AsO4)2(CO3)4(SO4)(OH)14·7H2O, raccolti nel Vicentino. Benché alcuni di essi siano ascrivibili a questa specie, in alcuni casi non si è riscontrata una precisa corrispondenza con la claraite della località tipo (La Grube Clara, Foresta Nera, Baden-Württemberg, Germania) e con quella della cava Gioia, Carrara, Alpi Apuane, che ha fornito campioni adatti alla caratterizzazione strutturale del minerale. Tali discrepanze sarebbero da imputare al maggior grado di idratazione dei campioni vicentini, che si riflette dal punto di vista strutturale in una espansione delle dimensioni della cella elementare, come si osserva mediante diffrazione di raggi X su polveri. Il minerale si presenta in sferule policristalline e la mancanza di cristalli adeguati ad una caratterizzazione su cristallo singolo non permette una esauriente formulazione di questa fase correlata alla claraite tipo.
Parole chiave: claraite, miniera Trentini, diffrazione di raggi X, spettri Raman e IR.
ABSTRACT
On the hydration of claraite from the Vicenza area
This article reports the results of FTIR, Raman, SEM-EDS and PXRD analyzes carried out on some claraite samples, a hydrated basic carbonate-sulphate-arsenate of Cu and Zn, with the formula (Cu,Zn)15(AsO4)2(CO3)4(SO4)(OH)14·7H2O, collected in the Vicenza area. Although some of them can be attributed to this species, in some cases a precise correspondence was not found with the claraite of the type locality (La Grube Clara, Black Forest, Baden-Württemberg, Germany) and with that of the Gioia quarry, Carrara, Alps Apuane, which provided samples suitable for the structural characterization of the mineral. These discrepancies could be attributed to a greater degree of hydration of the Vicenza samples, which is reflected from a structural point of view in an expansion of the dimensions of the unit cell, as observed by X-ray powder diffraction. The mineral occurs in polycrystalline spherules and the lack of crystals suitable for a single crystal characterization does not allow an exhaustive formulation of this phase related to the typical claraite.
Keywords: claraite, Trentini mine, X-ray diffraction, Raman and IR spectra.
DeAngeli A
Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) dell’Eocene (Bartoniano) di Roncà (Verona, Italia nordorientale) Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 17-20, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: Axiidea, Callianassidae, Crustacea, Eocene, NE Italy
@article{DeAngeli2024,
title = {Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) dell’Eocene (Bartoniano) di Roncà (Verona, Italia nordorientale)},
author = {Antonio DeAngeli},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/06/03_Antonio-De-Angeli.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
urldate = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {17-20},
abstract = {RIASSUNTO
Viene segnalata Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) nelle marne vulcanodetritiche del Bartoniano di Roncà (Verona, Italia nordorientale). La specie era nota per alcuni propodi di chelipedi dell’Oligocene inferiore (Rupeliano) di Klausenburg (Romania).
Parole chiave: Decapoda, Axiidea, Callianassidae, Eocene, Italia nordorientale.
ABSTRACT
Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) from the Eocene (Bartonian) of Roncà (Verona, NE Italy)
Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) is reported from the volcanicdetritic marls of the Bartonian of Roncà (Verona, northeastern Italy). The species was known for some propods of cheliped from the lower Oligocene (Rupelian) of Klausenburg (Romania).
Key words: Crustacea, Axiidea, Callianassidae, Eocene, NE Italy.},
keywords = {Axiidea, Callianassidae, Crustacea, Eocene, NE Italy},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Viene segnalata Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) nelle marne vulcanodetritiche del Bartoniano di Roncà (Verona, Italia nordorientale). La specie era nota per alcuni propodi di chelipedi dell’Oligocene inferiore (Rupeliano) di Klausenburg (Romania).
Parole chiave: Decapoda, Axiidea, Callianassidae, Eocene, Italia nordorientale.
ABSTRACT
Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) from the Eocene (Bartonian) of Roncà (Verona, NE Italy)
Callianassa ferox Bittner, 1893 (Decapoda, Axiidea, Callianassidae) is reported from the volcanicdetritic marls of the Bartonian of Roncà (Verona, northeastern Italy). The species was known for some propods of cheliped from the lower Oligocene (Rupelian) of Klausenburg (Romania).
Key words: Crustacea, Axiidea, Callianassidae, Eocene, NE Italy.
Quaggiotto E; Vicariotto M
Prime segnalazioni di colonie di Eobania vermiculata (Müller, 1774) (Gastropoda, Helicidae) nel territorio vicentino (Nord-Est Italia) Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 35-39, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: Eobania vermiculata, Gastropoda, Helicidae, Veneto, Vicenza
@article{Quaggiotto2024,
title = {Prime segnalazioni di colonie di Eobania vermiculata (Müller, 1774) (Gastropoda, Helicidae) nel territorio vicentino (Nord-Est Italia)},
author = {Ermanno Quaggiotto and Marco Vicariotto},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/06/06_Ermanno-Quaggiotto_Marco-Vicariotto.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
urldate = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {35-39},
abstract = {RIASSUNTO
Vengono presentati i primi dati sicuri sulla presenza del mollusco gasteropode terrestre Eobania vermiculata nel territorio vicentino
in due località distinte: una ad Arcugnano, sui Colli Berici, e una sulle colline di Arzignano. La presenza nelle tenatocenosi di
un elevato numero di esemplari in vari stadi di crescita e il ritrovamento di esemplari vivi fanno presupporre l’esistenza di colonie
attive.
Parole chiave: Gastropoda, Helicidae, Eobania vermiculata, Veneto, Vicenza.
ABSTRACT
First records of Eobania vermiculata (Müller, 1774) (Gastropoda, Helicidae) in the Vicenza area (northeastern Italy)
This paper presents the first reliable data on the presence of Eobania vermiculata in two distinct localities in the Province of Vicenza:
one is located on the Colli Berici, and one on the Arzignano hills. The presence in the tenatocenoses of a high number of
shells in various stages of development and the discovery of live specimens suggest the existence of active colonies.
Key words: Gastropoda, Helicidae, Eobania vermiculata, Veneto, Vicenza.},
keywords = {Eobania vermiculata, Gastropoda, Helicidae, Veneto, Vicenza},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Vengono presentati i primi dati sicuri sulla presenza del mollusco gasteropode terrestre Eobania vermiculata nel territorio vicentino
in due località distinte: una ad Arcugnano, sui Colli Berici, e una sulle colline di Arzignano. La presenza nelle tenatocenosi di
un elevato numero di esemplari in vari stadi di crescita e il ritrovamento di esemplari vivi fanno presupporre l’esistenza di colonie
attive.
Parole chiave: Gastropoda, Helicidae, Eobania vermiculata, Veneto, Vicenza.
ABSTRACT
First records of Eobania vermiculata (Müller, 1774) (Gastropoda, Helicidae) in the Vicenza area (northeastern Italy)
This paper presents the first reliable data on the presence of Eobania vermiculata in two distinct localities in the Province of Vicenza:
one is located on the Colli Berici, and one on the Arzignano hills. The presence in the tenatocenoses of a high number of
shells in various stages of development and the discovery of live specimens suggest the existence of active colonies.
Key words: Gastropoda, Helicidae, Eobania vermiculata, Veneto, Vicenza.
DeAngeli A; Coole Y
Segnalazione di fossili giurassici nelle cave Bertiaga di Lusiana (Vicenza, Italia nordorientale) Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 11-15, 2024, ISBN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: Cephalopoda, Echinoidea, NE Italy, Pygopidae, Upper Jurassic, Vicenza
@article{DeAngeli2024b,
title = {Segnalazione di fossili giurassici nelle cave Bertiaga di Lusiana (Vicenza, Italia nordorientale)},
author = {Antonio DeAngeli and Yvonne Coole},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/05/02_Antonio-De-Angeli_Yvonne-Coole.pdf},
isbn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
urldate = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {11-15},
abstract = {RIASSUNTO
Vengono segnalati alcuni esemplari fossili di cefalopodi, brachiopodi e un echinide, provenienti dal Giurassico superiore di cave
Bertiaga di Lusiana (Altopiano dei Sette Comuni, Vicenza) conservati nella collezione del Museo di Archeologia e Scienze Naturali
“G. Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza).
Parola chiave: Cephalopoda, Pygopidae, Echinoidea, Giurassico superiore, Vicenza, Italia nordorientale.
ABSTRACT
Report of Jurassic fossils from the Bertiaga quarries of Lusiana (Vicenza, NE Italy)
Some fossil specimens of cephalopods, brachiopods and an echinid are reported, coming from the Upper Jurassic of the Bertiaga
quarries of Lusiana (Altopiano dei Sette Comuni, Vicenza) preserved in the collection of the Museo di Archeologia e Scienze
Naturali “G. Zannato” of Montecchio Maggiore (Vicenza).
Key words: Cephalopoda, Pygopidae, Echinoidea, Upper Jurassic, Vicenza, NE Italy.},
keywords = {Cephalopoda, Echinoidea, NE Italy, Pygopidae, Upper Jurassic, Vicenza},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Vengono segnalati alcuni esemplari fossili di cefalopodi, brachiopodi e un echinide, provenienti dal Giurassico superiore di cave
Bertiaga di Lusiana (Altopiano dei Sette Comuni, Vicenza) conservati nella collezione del Museo di Archeologia e Scienze Naturali
“G. Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza).
Parola chiave: Cephalopoda, Pygopidae, Echinoidea, Giurassico superiore, Vicenza, Italia nordorientale.
ABSTRACT
Report of Jurassic fossils from the Bertiaga quarries of Lusiana (Vicenza, NE Italy)
Some fossil specimens of cephalopods, brachiopods and an echinid are reported, coming from the Upper Jurassic of the Bertiaga
quarries of Lusiana (Altopiano dei Sette Comuni, Vicenza) preserved in the collection of the Museo di Archeologia e Scienze
Naturali “G. Zannato” of Montecchio Maggiore (Vicenza).
Key words: Cephalopoda, Pygopidae, Echinoidea, Upper Jurassic, Vicenza, NE Italy.
Zamberlan F; Checchi A
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 21-28, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: Cypraeoidea, Eocene, Eotrivia, Mollusca, Taxonomy
@article{Zamberlan2024,
title = {Una nuova specie di Eotrivia Schilder, 1924 (Mollusca, Cypraeoidea) dell’Eocene di “Cava Grola” di Cornedo Vicentino (Vicenza, Italia nord-orientale)},
author = {Fiorenzo Zamberlan and Andrea Checchi },
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/05/04_Fiorenzo-Zamberlan_Andrea-Checchi.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
urldate = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {21-28},
abstract = {RIASSUNTO
Questa nota si propone di fornire un ulteriore apporto alla conoscenza dei Cypraeoidea di “Cava Grola” di Cornedo Vicentino
(Vicenza, Italia) con la descrizione di una nuova specie di Eotrivia Schilder, 1924.
Eotrivia alorg sp. nov., si distingue per le sue dimensioni leggermente inferiori rispetto alle congeneri, per la sua dentatura fitta e
numerosa, per una larga, concava ed espansa fossula, nonché per la sua forte e separata sponda terminale (terminal ridge).
Parole chiave: Mollusca, Cypraeoidea, Ovulidae, Taxonomy, Eotrivia alorg, Eocene, NE Italia.
ABSTRACT
A new species of Eotrivia Schilder, 1924 (Mollusca, Cypraeoidea) from the Eocene of “Grola Quarry” of Cornedo Vicentino
(Vicenza, NE Italy)
This note adds a small contribution to the knowledge of Cypraeoidea in “Grola Quarry” near Cornedo Vicentino (Vicenza, Italy),
which has been known since the early 1900s, with the description of a new species of Eotrivia Schilder, 1924.
Eotrivia alorg sp. nov., is distinguished by its slightly smaller size, by its dense and numerous teeth, by its large, concave and
expanded fossula, as well as by its strong and separate terminal ridge.
Key words: Mollusca, Cypraeoidea, Ovulidae, Taxonomy, Eotrivia, Eocene, NE Italy.},
keywords = {Cypraeoidea, Eocene, Eotrivia, Mollusca, Taxonomy},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Questa nota si propone di fornire un ulteriore apporto alla conoscenza dei Cypraeoidea di “Cava Grola” di Cornedo Vicentino
(Vicenza, Italia) con la descrizione di una nuova specie di Eotrivia Schilder, 1924.
Eotrivia alorg sp. nov., si distingue per le sue dimensioni leggermente inferiori rispetto alle congeneri, per la sua dentatura fitta e
numerosa, per una larga, concava ed espansa fossula, nonché per la sua forte e separata sponda terminale (terminal ridge).
Parole chiave: Mollusca, Cypraeoidea, Ovulidae, Taxonomy, Eotrivia alorg, Eocene, NE Italia.
ABSTRACT
A new species of Eotrivia Schilder, 1924 (Mollusca, Cypraeoidea) from the Eocene of “Grola Quarry” of Cornedo Vicentino
(Vicenza, NE Italy)
This note adds a small contribution to the knowledge of Cypraeoidea in “Grola Quarry” near Cornedo Vicentino (Vicenza, Italy),
which has been known since the early 1900s, with the description of a new species of Eotrivia Schilder, 1924.
Eotrivia alorg sp. nov., is distinguished by its slightly smaller size, by its dense and numerous teeth, by its large, concave and
expanded fossula, as well as by its strong and separate terminal ridge.
Key words: Mollusca, Cypraeoidea, Ovulidae, Taxonomy, Eotrivia, Eocene, NE Italy.
Dall’Olio G
Antonio Stoppani 1881: “Sull’attuale regresso dei ghiacciai nelle Alpi” Journal Article
In: Studi e Ricerche, vol. 31, pp. 55-66, 2024, ISSN: 1127-3100.
Abstract | Links | BibTeX | Tag: climatology, glaciers, glaciology, history of science, Stoppani
@article{Dall’Olio2024,
title = {Antonio Stoppani 1881: “Sull’attuale regresso dei ghiacciai nelle Alpi”},
author = {Giuliano Dall’Olio},
editor = {Associazione Amici del Museo - Museo Civico “G. Zannato”},
url = {https://www.museozannato.it/wp-content/uploads/2025/05/09_Giuliano-DallOlio.pdf},
issn = {1127-3100},
year = {2024},
date = {2024-12-31},
urldate = {2024-12-31},
journal = {Studi e Ricerche},
volume = {31},
pages = {55-66},
abstract = {RIASSUNTO
Antonio Stoppani (Lecco, 1824 - Milano, 1891), sacerdote, ricopre per tutta la vita l’incarico di professore di geologia nelle Università
di Pavia poi a Firenze e quindi all’Istituto Tecnico Superiore di Milano. Collabora alla realizzazione della Carta geologica
d’Italia e allo studio dei giacimenti petroliferi italiani. Autore del popolare testo il “Bel Paese”, di pregevoli trattati di geologia e
numerosi saggi.
Nel 1881 all’Accademia dei Lincei a Roma, presenta una sua relazione sul regresso dei ghiacciai delle Alpi, argomento che preoccupa
gli studiosi di glaciologia, i governanti, l’opinione pubblica.
Dai rilievi che Stoppani aveva effettuato fin dal 1862 su numerosi ghiacciai delle Alpi italiane e svizzere, da relazioni di esperti
alpinisti e da disegni e fotografie, nota segni evidenti di arretramento delle masse di ghiaccio. Per individuare le cause ricerca
informazioni sulle variazioni di temperatura, della umidità dell’aria, del numero di giorni di neve a Milano dal 1763 al 1876 dagli
archivi dell’Osservatorio di Milano. Limita i calcoli a periodi di 15 anni nella fase di progresso e altrettanti nella successiva di
arretramento dei ghiacciai, calcoli che evidenziano 87 giornate di neve in più nel periodo di avanzamento dei ghiacci.
Conclude che il clima umido e caldo favorisce lo sviluppo delle nevi e dei ghiacciai mentre è decisamente sfavorevole il clima
secco e freddo.
Parole chiave: ghiacciai, Stoppani, Climatologia storica, Glaciologia, Storia della scienza.
ABSTRACT
Antonio Stoppani 1881: “on the current retreat of glaciers in the Alps”
Antonio Stoppani (Lecco, 1824 - Milan, 1891), a priest, throughout his life he held the position of professor of geology: at the
University of Pavia, then in Florence and then at the Istituto Tecnico Superiore in Milano.
He collaborated in the creation of the Geological Map of Italy and in the study of Italian oil fields.
Author of the popular text “Bel Paese”, of valuable geology treatises and numerous essays. In 1881, at the Accademia dei Lincei
in Rome, he presented his report on the retreat of glaciers in the Alps a subject that worried glaciologists, government officials
and public opinion.
From the surveys that Stoppani had carried out since 1862 on numerous glaciers in the Italian and Swiss Alps, from reports by
expert mountaineers and from drawings and photographs, he noted clear signs of retreat of the ice masses. To identify the causes,
search for information on variations in temperature, air humidity, and the number of days of snow in Milan from 1763 to 1876
from the archives of the Milan Observatory. He limits the calculations to periods of 15 years in the advance phase and the same
in the subsequent retreat of the glaciers, calculations that highlight 87 more days of snow in the period of advance of the ice. He
concludes that the humid and warm climate favors the development of snow and glaciers while the dry and cold climate is decidedly
unfavorable.
Key words: glaciers, Stoppani, climatology, glaciology, history of science.},
keywords = {climatology, glaciers, glaciology, history of science, Stoppani},
pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
Antonio Stoppani (Lecco, 1824 - Milano, 1891), sacerdote, ricopre per tutta la vita l’incarico di professore di geologia nelle Università
di Pavia poi a Firenze e quindi all’Istituto Tecnico Superiore di Milano. Collabora alla realizzazione della Carta geologica
d’Italia e allo studio dei giacimenti petroliferi italiani. Autore del popolare testo il “Bel Paese”, di pregevoli trattati di geologia e
numerosi saggi.
Nel 1881 all’Accademia dei Lincei a Roma, presenta una sua relazione sul regresso dei ghiacciai delle Alpi, argomento che preoccupa
gli studiosi di glaciologia, i governanti, l’opinione pubblica.
Dai rilievi che Stoppani aveva effettuato fin dal 1862 su numerosi ghiacciai delle Alpi italiane e svizzere, da relazioni di esperti
alpinisti e da disegni e fotografie, nota segni evidenti di arretramento delle masse di ghiaccio. Per individuare le cause ricerca
informazioni sulle variazioni di temperatura, della umidità dell’aria, del numero di giorni di neve a Milano dal 1763 al 1876 dagli
archivi dell’Osservatorio di Milano. Limita i calcoli a periodi di 15 anni nella fase di progresso e altrettanti nella successiva di
arretramento dei ghiacciai, calcoli che evidenziano 87 giornate di neve in più nel periodo di avanzamento dei ghiacci.
Conclude che il clima umido e caldo favorisce lo sviluppo delle nevi e dei ghiacciai mentre è decisamente sfavorevole il clima
secco e freddo.
Parole chiave: ghiacciai, Stoppani, Climatologia storica, Glaciologia, Storia della scienza.
ABSTRACT
Antonio Stoppani 1881: “on the current retreat of glaciers in the Alps”
Antonio Stoppani (Lecco, 1824 - Milan, 1891), a priest, throughout his life he held the position of professor of geology: at the
University of Pavia, then in Florence and then at the Istituto Tecnico Superiore in Milano.
He collaborated in the creation of the Geological Map of Italy and in the study of Italian oil fields.
Author of the popular text “Bel Paese”, of valuable geology treatises and numerous essays. In 1881, at the Accademia dei Lincei
in Rome, he presented his report on the retreat of glaciers in the Alps a subject that worried glaciologists, government officials
and public opinion.
From the surveys that Stoppani had carried out since 1862 on numerous glaciers in the Italian and Swiss Alps, from reports by
expert mountaineers and from drawings and photographs, he noted clear signs of retreat of the ice masses. To identify the causes,
search for information on variations in temperature, air humidity, and the number of days of snow in Milan from 1763 to 1876
from the archives of the Milan Observatory. He limits the calculations to periods of 15 years in the advance phase and the same
in the subsequent retreat of the glaciers, calculations that highlight 87 more days of snow in the period of advance of the ice. He
concludes that the humid and warm climate favors the development of snow and glaciers while the dry and cold climate is decidedly
unfavorable.
Key words: glaciers, Stoppani, climatology, glaciology, history of science.